Mostra alla Galleria Neon di Bologna, 1998.
Sono presentate, al piano superiore una serie di fotografie in bianco e nero, al piano inferiore una piccola scultura nel grande vano della galleria totalmente buio.
A pochi mesi dalla clonazione della pecora Dolly (1996) è scaturita una riflessione sulla proliferazione di oggetti che rappresentano animali. L’imitazione delle loro fattezze si sovrappone agli oggetti, funzionali e non, di cui ci circondiamo. In gran quantità e nelle forme più disparate invadono ogni angolo delle nostre abitazioni, talvolta con una funzione consolatoria.
L’interesse è per le situazioni limite della scultura, parlare della scultura attraverso altre modalità o riconoscerla nelle forme preesistenti del quotidiano.