Ella si vergogna di mettersi una rosa

Mostra alla Galleria Neon di Bologna, 1998.

Sono presentate, al piano superiore una serie di fotografie in bianco e nero, al piano inferiore una piccola scultura nel grande vano della galleria totalmente buio.
A pochi mesi dalla clonazione della pecora Dolly (1996) è scaturita una riflessione sulla proliferazione di oggetti che rappresentano animali. L’imitazione delle loro fattezze si sovrappone agli oggetti, funzionali e non, di cui ci circondiamo. In gran quantità e nelle forme più disparate invadono ogni angolo delle nostre abitazioni, talvolta con una funzione consolatoria.
L’interesse è per le situazioni limite della scultura, parlare della scultura attraverso altre modalità o riconoscerla nelle forme preesistenti del quotidiano.

Umanità illustrata, 1998, legno, cartapesta, sabbia, cernit cm 70 x 35 x 36

In basso, modello di una cava, realizzato da una fotografia di Bernd e Hilla Becher; in alto, modello di vesti drappeggiate, realizzato da un dipinto di William Hoghart

1 | manuela cirino
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4 | manuela cirino

Fotografie in bianco e nero montate su alluminio, 1998, cm 70 x 100 ciascuna

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